Approfondimenti

Sostegno e Integrazione Sociale
Viaggio al centro del lavoro
Nella giornata del 22 ottobre 2013 la coop soc. Fattoria del Parco di Gorzano di Maranello e il laboratorio il “ Mattarello” hanno fatto da cornice allo svolgimento dell’evento/ incontro dal titolo “Viaggio al centro del Lavoro”. L’evento che si inscrive all’ interno della settimana della salute mentale, ha visto coinvolti partner diversi:
Servizio Inserimenti Lavorativi – Unione dei Comuni del Distretto Ceramico, Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche – AUSL Modena – distretto di Sassuolo, Associazioni e cooperative sociali del territorio.
La giornata ha ruotato su due momenti: una parte più teorica dal titolo "LavoroIO: quando il lavoro produce benessere" curato dal Dipartimento di Salute Mentale di Sassuolo, a cui ha fatto seguito una visita alle cooperative sociali del territorio (coop. soc. Solgarden e coop. soc. Alecrim Work). 
In tale sede,  le parti convenute (esponenti del mondo imprenditoriali, rappresentanti  di cooperative sociali, gli stessi servizi alla persona,  famigliari di pazienti psichiatrici e privati cittadini ) si sono confrontati sulla  problematica lavoro/disagio psichico partendo da esperienze reali nell’ottica di un territorio inclusivo e socialmente responsabile.
A cui ha fatto seguito una cena organizzata dal laboratorio il “Matterello”: i ragazzi del laboratorio, hanno voluto omaggiare i presenti offrendo loro alcune specialità tipiche emiliane: tortelloni, tagliatelle al ragù ,gnocco tigelle e dolce fatto in casa.
Numerosi gli spunti di riflessione di questa giornata. Come un territorio può definirsi  socialmente responsabile? Che cosa dice la bibliografia in merito?
Così, Patrizia Germini, Coordinatrice Nazionale CNIF Confesercenti, parla dei Territori Socialmente Responsabili: 
“Il concetto di TSR  (territorio socialmente responsabile) inizia a essere descritto da sociologi ed economisti, forse spronati anche dalla crisi economica, che tende a rimettere al centro la “comunità” come sede degli interessi del cittadino spostando l’attenzione progressivamente dal globale al locale. La comunità diviene soggetto promotore di responsabilità sociale, ma al tempo stesso ne risulta beneficiario. Ed è in queste comunità che possono nascere nuove esperienze di sviluppo. Dal punto di vista imprenditoriale la responsabilità di un territorio si esprime con la promozione di quella che viene definita “nuova imprenditorialità del benessere”: imprese di servizi, di cura, assistenza e tempo libero. Ma un territorio, per definirsi socialmente responsabile, deve esprimere altre “dimensioni” per conseguire sviluppo economico, culturale e coesione sociale e in definitiva il benessere delle persone che in esso vivono. Oltre al modo con cui il territorio si rapporta con i propri cittadini, divengono pertanto rilevanti le scelte e le azioni che maggiormente interessano la vita delle persone nell’ambito della politica economica, sociale, ambientale, dell’abitazione e gestione del territorio, e dell’esercizio di cittadinanza.”
Un territorio che si definisce socialmente responsabile, non può non porre al centro del suo operato, interventi di sostegno a coloro che vivono in condizioni di disagio esistenziale. Le persone con problematiche psichiatriche, rappresentano, ancora oggi, una fetta della popolazione che può ritenersi tra le più deboli da inserire nel mercato del lavoro: responsabile di ciò risultano essere l’atteggiamento di stigma e discriminazione culturale nei confronti del problema della malattia mentale, la cronicità della malattia stessa, la lunghezza del percorso di inserimento lavorativo fatto di tappe graduali.
Nasce da più parti, e l’evento del 22 Ottobre ne è un esempio,  il bisogno di  sensibilizzare i contesti, e quindi i territori in cui queste persone con problematiche psichiatriche vivono al fine di renderli accoglienti e meno inclini all’esclusione, creare reti di interazione tra gli attori pubblici e privati presenti sul territorio, promuovere una maggior coscienza sociale  a livello non solo istituzionale/ politico ma anche economico. 
Il laboratorio “Mattarello”, bene incarna un modello esperienziale che  ha tentato di affrontare la complessità del problema inclusione lavorativa e sociale delle persone in condizione di grave disagio. Nato in seno al Servizio Inserimenti Lavorativi, gestito dalla Cooperativa Sociale Gulliver in  regime d’appalto con l’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico, il progetto “Mattarello” prevede la realizzazione di un laboratorio protetto dedito alla produzione di pasta fresca ( tagliatelle, tortelloni, pappardelle) all’ interno degli spazi messi a disposizione dalla cooperativa sociale “Fattoria del Parco” di Gorzano di Maranello.
Il progetto, rivolto a persone che presentano problematiche psichiatriche, nasce con l’obiettivo di promuovere l’integrazione attraverso lo sviluppo di capacità cognitive, sociali e lavorative.
Il laboratorio “Il Mattarello” tenta di porre  al centro il singolo, nel rispetto delle sue condizioni fisiche e psicologiche. Partire dall’ esperienza di sofferenza insita nella malattia mentale per ridare respiro al soggetto come portatore di valori, contribuendo ad assottigliare la linea di confine tra malattia e guarigione. Attraverso azioni ricche di significato, si sono gettate le premesse per raggiungere obiettivi ritenuti importanti quali il mantenimento delle capacità cognitive, e operative dei singoli partecipanti e la creazione di legami all’ insegna della mutua accettazione.
Il lavoro, nelle sue forme, rappresenta il mezzo attraverso il quale costruire un immagine di se positiva e ben integrata nella comunità
Desidero ringraziare tutti i ragazzi del laboratorio il “Matterello”che con il loro impegno, la loro motivazione la loro semplice unicità  hanno contribuito ad arricchire l’ evento del 22 Ottobre. E quale modo migliore se non dare loro voce, riportando in chiusura, alcuni commenti che personalmente trovo intensi nella loro semplicità e che rappresentano un ulteriore motivo di riflessione.
Graziano:
"L’ evento del 22 mi è piaciuto molto. Mi  ha gasato molto. Vedere che alcuni di noi sono molto timidi e malgrado sono riusciti a servire ai tavoli. Nel mio discorso ho posto l’accento sulla genuinità, la bellezza dei nostri rapporti. Un posto così genuino…..
Siamo un bel gruppo e l’abbiamo detto!! Essere visibile…. Essere visibile …..la visibilità è per me un riconoscimento. Abbiamo fatto bene il nostro lavoro. Per me fare bene il mio lavoro vuole dire trasmettere positività.”
Sonia: 
“La cena del 22 è stato un momento molto bello. Mi sono sentita realizzata : ho visto che conto. Vedere tanta gente tutta insieme…. a me non mi ha spaventato, e poi eravamo organizzati. Tutti sono stati contenti e poi hanno fatto anche il bis.   Il gruppo della Pasta poi mi da serenità. Ho la possibilità di parlare dei miei problemi qui mi accettano …. E prendo anche dei soldini.  
Come il mondo del lavoro può aiutarmi? Portandomi fuori di casa, io le cose le provo a fare poi se mi sbaglio mi correggeranno.” 
 
A cura di Miria Rovatti