Residenze

Terza Età
Viaggio nel mondo dei servizi per anziani

Venerdì 19 dalle 17,30 alle 19,30, presso la Casa Residenza 9 Gennaio di Modena, è stato presentato il libro "Viaggio nel mondo dei servizi per anziani".

L'iniziativa, rivolta agli operatori dell'Area Terza Età della Cooperativa, ha rappresentato un momento di riflessione sul percorso formativo svolto quest'anno all'interno delle Case Residenza per Anziani di Modena.

Dopo i saluti del Presidente di Gulliver, Massimo Ascari, che ha introdotto i temi relativi all’impegno formativo della cooperativa e alla situazione complessiva del sistema di welfare locale, Carmelo Mario Lanzafame, ricercatore storico sociale che ha condotto la formazione, ha svolto una breve relazione sulla comunicazione sociale e sul progetto sviluppato in questi anni da cui è scaturita la pubblicazione. Si sono susseguiti, poi, gli interventi di alcuni colleghi del comitato tecnico e di redazione del progetto: "Cosa ha significato la tua esperienza?" di Giuseppina Guida, Animatrice, "Fatica e difficoltà di scelta" di Francesca Mantovi, Coordinatrice Responsabile, "Apertura verso l’esterno ed ultimo capitolo" di Linda Cavallaro, Coordinatrice Responsabile. Ha chiuso il momento dedicato agli intervetni Paola Aime, Presidente dell'Associazione Parkinson di Modena. Ampio spazio è stato dedicato al dibattito, condotto da Lanzafame: i numerosi interventi degli operatori, hanno concluso una serata stimolante e molto partecipata. 

Nella premessa del testo, scritta a quattro mani da Licia Baraldi, Responsabile d'Area di Gulliver, e Linda Cavallaro, Coordinatrice Responsabile della Casa Residenza Parco della Graziosa, è spiegato chiaramente il senso del progetto nel suo insieme.

" [...] Le esperienze qui raccolte, infatti, sono il frutto di una riflessione e di un lavoro “collettivo”, nei limiti del tempo e dello spazio di un progetto formativo, che però ha consentito di esplorare territori altrimenti poco illuminati anche dal discorso quotidiano del proprio lavoro. Ancora meno illuminati nel discorso pubblico, nell’immaginario pubblico sempre affollato da altre urgenze e sotto il tiro delle mille emergenze quotidiane. Emerge perciò un forte impulso ad essere riconosciuti, a ritrovarsi quali membri delle stesse comunità per le quali si lavora, per le quali si offre un importante servizio all’interno della riorganizzazione del welfare. Riportiamo con piacere, in questo senso, l’affermazione di un gruppo di lavoro che ha sintetizzato felicemente una possibile chiave di lettura di questo viaggio: un mondo da conoscere, un mondo organizzato. I momenti offerti dagli incontri sono stati colti dagli operatori come una vera e propria opportunità per scambiarsi e condividere esperienze, comunicare al di là dell’operatività quotidiana, ascoltare i saperi raccolti dagli altri, riflettere insieme sulla condizione comune che si vive nello specifico lavorativo. Certamente, oltre a richieste di formazione ed aggiornamento, oltre alla valutazione sulle opportunità e criticità presenti nel proprio ambiente di lavoro, è emersa anche forte la sollecitazione ad ascoltare le altre voci, quelle che qui non appaiono, ma che abitano anch’esse le strutture dove operano i lavoratori coinvolti. Per primi gli ospiti, per quanto possibile, ma anche, e non secondariamente, i familiari. Questo orizzonte, tra l’altro, è sempre stato tenuto presente sia nelle ipotesi progettuali sia nei diversi momenti. Ancor più che orizzonte è stato anche una sorta di timone necessario per una navigazione che altrimenti ci avrebbe condotto verso territori tutto sommato consueti. In questa logica sottesa all’apertura delle questioni per cercare un’apertura con l’altro, un’intesa rispetto ai comuni argomenti e non un pensare univoco, trova ragione e senso il volersi sperimentare in un proseguimento progettuale che, nelle intenzioni, vorrebbe connettere quanto qui presente con le voci e le esperienza di parenti e familiari degli ospiti di queste quattro strutture. L’immagine del viaggio più volte presente nel nostro discorrere, ha davvero aperto finestre possibili di dialogo non necessariamente vincolato alla quotidianità dell’erogazione del servizio ma sentito altrettanto necessario per potere ri-conoscersi quali uguali cittadini ed intendersi per il benessere degli ospiti. Se riusciremo, a partire da questo quaderno, a costruire momenti di dialogo e di lavoro sociale con altri “compagni di viaggio”, riusciremo a realizzare un passo davvero significativo dove le risorse destinate alla formazione in ambito sociale rendono possibili anche importanti ricadute nel rimettere in circolo preziose energie di nuove cittadinanze e di legame sociale. Emersione di specifiche necessità formative (ad esempio l’accompagnamento al fine vita), processi di negoziazione, di comunicazione tra livelli differenti all’interno delle strutture e all’interno del corpo della cooperativa, momenti di scambio partecipato e vissuto al di là dell’operatività quotidiana, formazione di un gruppo misto di responsabili e operatori che possa sostenere momenti di confronto pubblico su temi strettamente connessi alla riforma del welfare…questi sono solo alcuni dei risultati che pensiamo siano stati raggiunti durante e dopo il lavoro dentro e intorno a questo quaderno."

La prefazione del libro ha avuto il contributo dell'Assessore del Comune di Modena Giuliana Urbelli, del Presidente di Gulliver e di Roberto Camarlinghi, Vice Direttore della rivista Animazione Sociale.