Salute Mentale

Sostegno e Integrazione Sociale
La Casetta del Ponte
Il 31 maggio alle ore 18.00 si è tenuta l’inaugurazione della Casetta di legno presso il giardino del centro il Ponte di Confine di Mirandola (Mo). 
Il virtuale taglio del nastro è avvenuto alla presenza delle autorità cittadine dei comuni di S. Felice sul Panaro e Mirandola, del Presidente della nostra Cooperativa Massimo Ascari e dei responsabili dell’Ausl di Modena, dott.ssa Greco, responsabile area adulti del Dipartimento di Salute Mentale, e il dott. Vezzosi, Direttore del Distretto Sanitario.
La dott.ssa Covezzi, referente medico psichiatra dei servizi integrati dell’Area Nord, ha illustrato il progetto “Non c’è testa senza cuore”: un percorso di formazione agli operatori sulle tecniche di BLSD e la donazione di un defibrillatore da parte della Fondazione della Banca Agricola di Poggio Rusco hanno permesso al Centro di essere inserito nell’elenco delle comunità cardio protette presenti sul territorio. 
Al termine operatori e utenti del servizio hanno offerto ai presenti una ricca e scenografica apericena, seguito dall’esibizione del coro di musica moderna Mousikè, che con la sua energia ha trascinato sulla pista da ballo anche i più titubanti.
A concludere la serata, la proiezione del video sul tema dell’Inclusione Sociale, realizzato dagli utenti del Centro Diurno in occasione del Màt, settimana della salute mentale.
 
La storia della Casetta di legno è innanzitutto il racconto di come a volte i sogni si avverino, soprattutto quelli che, come questo, nascono dalla profonda convinzione di un gruppo di lavoro e si nutrono per anni dell’entusiasmo degli operatori che ne hanno fatto parte. 
La Casetta di legno risponde all’esigenza, da sempre percepita dagli operatori del centro, di avere a disposizione una stanza in più rispetto ai locali della comunità. Una stanza in più avrebbe fornito agli utenti uno spazio di privacy per le visite con familiari e parenti, e la possibilità per gli operatori di organizzare attività pensate per il piccolo gruppo. Il terremoto che ha colpito la bassa modenese nel 2012 ha visto svanire la speranza di ricavare questo spazio nei locali dell’ex circolo Arci, situato a pochi metri dalla comunità, che il Comitato Arci di Confine le aveva concesso in comodato d’uso gratuito.
Quando il forno di fiducia del Centro ha cessato la propria attività e messo in vendita la casetta di legno che lo ospitava, il sogno di avere uno spazio in più è riemerso con sempre maggior vigore: un percorso burocratico complesso ha scandito le diverse tappe che hanno portato alla sua realizzazione. 
Lungo questo percorso la Casetta di Legno si è gradualmente venuta a configurare come spazio polivalente: attraverso di essa la comunità si è aperta a progetti di inclusione sociale rivolti ad utenti ospiti presso la comunità e gli appartamenti protetti, agli utenti dei centri diurni e alla popolazione non utente. Le diverse iniziative previste per i prossimi mesi coinvolgeranno, quindi, alla pari utenti della comunità e/o del CSM di Mirandola e cittadini del territorio dell’area Nord, in un’ottica di reale inclusione sociale.
Il primo PerCorso ha preso il via nel mese di giugno: si tratta di un Nail Lab tenuto da Roberta Rossi. Il corso, denominato “Tiriamo fuori le unghie”, verte sulle tecniche di stesura dello smalto e limatura delle unghie. Nella stagione autunnale sarà attivato un corso di training attentivo tenuto dalla dott.ssa Serena Neri, mentre sono previsti per l’inverno un corso di fotografia e un circolo di lettura con modalità ancora in via di definizione. 
Si inaugura, quindi, per il Centro, una nuova stagione, ricca di PerCorsi e idee con il comune obiettivo di annullare le distanze tra persone con disabilità mentale e la popolazione generale, favorendo lo sviluppo di forme sempre più tangibili e reali di inclusione sociale. 
 
a cura di Claudia Collari